Dunque è semplice: mi sento spaesato nel linguaggio in uso qui. Come se, nella realtà, fossi d'un altro paese: penso che avreste indulgenza se mi esprimessi nel dialetto, nei giri di frase del mio ambiente nativo. Faccio a voi una preghiera che mi pare onesta: lasciate perdere il modo con cui vi dico le cose - pessimo, eccelso che sia, non so - concentratevi su un punto, coscienziosamente, cioè se dico cose rette o no. E' la qualità di un giudice, questa, non c'è dubbio: di chi parla in pubblico, invece, è dire sempre il vero.
da Platone, "Apologia di Socrate"